«Entrare in un nuovo modo di sentire la realtà attraverso il cuore»: intervista con Marco Silvioli di Viaggi Sonori

D: Ciao, Marco: ci racconti come è nata “Aldilà delle Forme”, nuovo brano del tuo progetto Viaggi Sonori?
R: L’ispirazione per il brano nasce dalla necessità di esprimere un invito a tutti a guardare oltre in un momento storico in cui il futuro è un luogo molto poco popolato. Appunto, aldilà delle forme, aldilà di quello che ci sembra agli occhi. Entrare in un nuovo modo di sentire la realtà attraverso il cuore.

D: Il brano sembra trasmettere un messaggio di trasformazione e rinascita: cosa vuoi comunicare con questa canzone?
R: È un invito a perdersi, per poi ritrovarsi nuovi ed evoluti. È un appello a non vivere sulle rotaie dove la società, la religione, a volte il destino ci infila, e quindi vuole essere un invito a deragliare da questo binario in cui troppe volte ho visto vite, talenti, sogni, spegnersi.

D: Hai accennato al tuo prossimo brano in uscita, “Comfort Zone”: parlacene un po’ più a fondo.
R: Questo brano è propedeutico al prossimo che si intitolerà ‘Comfort Zone’ dove tratterò appunto l’argomento della comodità, di come sia una limousine piena di vampiri. La rotaia è comoda, è pulita, ma non ti fa guardare oltre, solo se esci da questa ordinarietà puoi veramente vedere, vederti, speciale, unico/a e irripetibile, e fare della tua vita una vera opera d’arte!

D: Infine, il ritornello sembra invitare gli ascoltatori a riflettere sull’importanza del sentire: cosa significa per te questo concetto?
R: L’appello che vuole lanciare questo brano è anche, specialmente nel ritornello, a porre attenzione al sentire. Sentire che è inteso come ascoltare la luce che abbiamo dentro, sentire dal cuore, attraverso l’intuizione, recuperare il selvaggio senso che ci guida verso l’autenticità.

D: La copertina del singolo presenta una suggestiva immagine notturna: qual è il messaggio dietro questa scelta?
R: Nella copertina riprendo una mia foto notturna che ho poi elaborato, la luna piena è anch’essa un messaggio a portare luce nei nostri lati oscuri, a tirare fuori le energie creative sopite. E quindi è un invito a guardare il cielo notturno, che mi ispira e che fotografo spesso in cerca di paesaggi vibranti e lontani.

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